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Ultima modifica: 19 Aprile 2018
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Una testimone d'eccezione al Tosi

VIGEVANIUna eccezionale testimonianza sul dramma dei desaparecidos: l’incontro “Per favore, mai più silenzio” con la giornalista argentina Vera Vigevani Jarach

ll 17 febbraio, dalle ore 12.00 alle 13.45 in Aula Magna, una eccezionale testimonianza sul dramma dei desaparecidos: l’incontro “Per favore, mai più silenzio” con la giornalista argentina Vera Vigevani Jarach.
Vera Vigevani è una delle fondatrici dell’Associazione “Madres de Plaza de Mayo” che ha come obiettivo la creazione di una memoria condivisa, affinchè nessuno dimentichi le atrocità della dittatura di Rafael Videla, tristemente noto per il fenomeno dei desaparecidos.
Vera Vigevani racconterà la tragica esperienza della figlia Franca, sequestrata, torturata e uccisa a soli 18 anni e spiegherà come la giustizia sia lo strumento ideale per la costruzione di una democrazia che assicuri il rispetto dei diritti di ogni persona.
L’incontro, in lingua italiana, sarà un’occasione per incontrare la Storia e mantenere accesa e vigile la memoria.

Vera Vigevani nacque a Milano nel 1928 da una famiglia di origini ebree, ma dieci anni più tardi dovette emigrare in Argentina perché le leggi razziali le impedivano di andare a scuola e di condurre una vita normale.

In Argentina sposò Giorgio Jarach e lavorò fino alla pensione come giornalista all’ANSA di Buenos Aires. 

Nel 1976, durante la dittatura di Jorge Rafael Videla, sua figlia Franca scomparve a soli diciotto anni e di lei non si seppe più nulla fino a pochi anni fa, quando una compagna di cella sopravvissuta al campo di concentramento dell’ESMA, le raccontò la più terribile delle verità: “Ho aspettato per un anno che questa donna mi parlasse, perché non voleva ricordare, aveva visto cose terribili e voleva rimuovere tutto. Le ho chiesto se avevano torturata mia figlia ma non mi ha risposto. La detenzione di Franca durò pochissimo. A un mese dal suo arresto lei e molti altri vennero eliminati per far posto a coloro che sarebbero arrivati. Nel mio caso non c’è alcuna speranza di ritrovare neanche il suo corpo, mia figlia è stata buttata giù da un aereo, buttata a mare”.

A Vera Vigevani, tra le fondatrici del movimento delle Madres de Plaza de Mayo nonché nominata Commendatore della Repubblica italiana dall’ex presidente Giorgio Napolitano e  premiata con l’Ambrogino d’Oro dall’ex sindaco milanese Giuliano Pisapia, piace definirsi “una militante della memoria”, ed è stata proprio la caparbietà nel raccontare la sua drammatica storia che le ha permesso di continuare a vivere nonostante la dolorosa perdita della figlia Franca. Continuando a portare la sua testimonianza tra i giovani nelle scuole di tutta Italia, lotta per la creazione di una memoria condivisa, affinché nessuno dimentichi e certe cose non si possano più ripetere.

VIGEVANI