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Ultima modifica: 10 Aprile 2019
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Debate: partecipare ci fa crescere

ITE Tosi - Debate Tornei Internazionali

Dopo la partecipazione di Andrea Antoniazzi, Aurora Scantamburlo e Francesco Zonin lo scorso mese di febbraio al Nordic Schools Debate Championship di Copenaghen, è ora la volta di Sofia De Matteis, Mattia Veggetti, Anna Locati, Luca Proverbio e Martina Gioria, accompagnati dalla prof.ssa Elena Tornaghi, di mettersi alla prova dal 5 all’8 aprile al Bratislava Schools Debate Championship, il Campionato Internazionale Slovacco ospitato dalla Spojena skola Novohradska.

Tutti i dibattiti si  svolgono in inglese dinnanzi a giurie composte da giudici, formatori  internazionali ed ex debaters.

Decisamente impegnativi i temi che hanno riguardato le sessioni di dibattito:

  • l’importanza crescente nel mondo dei robots;
  • l’aumento del turismo dei trapianti di organi;
  • all’affido presuntivo dei figli in favore delle donne in caso di divorzio;
  • l’obbligatorietà di iscrizione ai sindacati per i lavoratori della “gig economy”;
  • la crescita esponenziale della Cina e le sue conseguenze.

L’impegno richiesto per le mozioni impromptu, da preparare in un’ora, come previsto da regolamento, non è stato da meno:

  • uso del referendum prima di entrare o ritirarsi dalle maggiori operazioni militari;
  • al sostituire il giudizio umano con gli algoritmi informatici nelle sentenze criminali;
  • sostenere il lavoro minorile nei paesi in via di sviluppo.

Gli studenti dell’ITE E.Tosi non sono soli in questa avvincente avventura dato che nel corso di questo anno scolastico sono state ben 14 le scuole della rete WeDebate con 70 studenti coinvolti, che hanno partecipato ai tornei internazionali, a dimostrazione della crescita esponenziale che il debate ha avuto in Italia; fa riflettere infatti pensare che nel 2015, al primo torneo internazionale di Ljutomer in Slovenia, gli studenti italiani partecipanti erano stati solo 9.

Un’esperienza che arricchisce, non solo attraverso i dibattiti, che seguono un intenso programma articolato in sei round in un solo fine settimana, ma anche grazie all’opportunità di scoprire le bellezze storico-culturali delle capitali che ospitano i tornei.