Ero nel braccio della morte e mi avete ascoltato
Alessandro Piana è un giovane ingegnere con la passione per la scrittura. Il suo libro, “Diario di un condannato a morte”, è uscito a maggio dell’anno scorso ed ha ricevuto il patrocinio di Amnesty International “perché pone il tema della pena di morte con una operazione appassionata e partecipe, mostrandone la disumanità e l’impossibilità di una applicazione giusta”. Il romanzo muove dalla storia di William Van Poyck, che per 8 lunghi anni ha vissuto lo status di condannato a morte nella Prigione di Stato della Florida.
Nel corso di questi anni Van Poyck iniziò a scrivere ed aiutare legalmente gli altri detenuti, intrattenendo un inteso scambio epistolare con la sorella, alla quale era molto legato. Queste lettere sono state poi pubblicate offrendo occasione di riflessione riguardo la condanna a morte come “finta” soluzione al problema dello sconto di pena. Mercoledì 20 febbraio, gli studenti di 4ER hanno avuto la possibilità di conoscere la storia di William e quella di Alessandro nel corso di un interessate approfondimento con l’autore. Piana ha condotto gli studenti in un viaggio lungo la storia della pena di morte nel mondo e li ha guidati nel suo personale viaggio verso la conversione abolizionista e l’attivismo.