L’arte della narrazione con la Scuola Holden di Torino
La nostra scuola, in collaborazione la Fondazione Merlini e l’Associazione NoidelTosi, propone un laboratorio di formazione tenuto dalla Scuola Holden di Torino e dedicato all’arte dello Storytelling. La Scuola Holden, fondata nel 1994, è oggi di proprietà di quattro soci: Alessandro Baricco, Carlo Feltrinelli, Oscar Farinetti e Andrea Guerra. Nata dall’idea di fare una scuola per narratori, oggi è punto di riferimento per chiunque voglia avvicinarsi a questa Arte e gli studenti che la frequentano sono circa 300.
Le attività sono organizzate in due fasi. la prima delle quali si svolgerà il 16 marzo 2019 proprio a Torino, con la visita guidata alla sede della prestigiosa scuola e a seguire con l’inizio dei lavori e un modulo formativo che riguarderà lo “Storytelling per raccontare chi siamo”. Il 22 e 23 marzo 2019 sarà la volta della fase due, con un Workshop di due giorni che accoglierà i partecipanti a Santa Caterina del Sasso.
In modo particolare, il 22 marzo 2019 , si affronterà il tema de “La narrazione come forma di comunicazione e di didattica”.
«Adesso tutto è narrativo» dice Baricco. «Vai in una macelleria e il modo di esporre le carni è narrativo». Insomma sembra proprio lo storytelling abbia rotto gli argini, che sia uscito dal suo alveo naturale e abbia inondato nuovi territori. Ma, di preciso, che cos’è lo storytelling? E la finzione? E l’invenzione? Risponderemo a queste domande, cercando di capire in che modo e in che senso la narrazione possa essere uno strumento valido per raccontare una scuola e – perché no? – anche una macelleria.
Il 23 marzo 2019 i lavori riguarderanno invece l’argomento “Come veicolare il contenuto nei diversi strumenti comunicativi”.
Ogni divulgatore deve avere – come diceva Emanuele Pirella – una cassetta degli attrezzi. Nessuno acquisisce un mestiere in poche ore, ma è importante che ognuno conosca le potenzialità degli strumenti comunicativi, cosa possono chiedere e cosa no. Verranno mostrati esempi storici insieme ad altri attualissimi, mettendo insieme i linguaggi più diversi e scoprendo infine che saper davvero comunicare è in realtà un gesto profondamente democratico.