Un successo il corso dedicato alla gestione dei conflitti
Si è recentemente concluso il ciclo di incontri “Utilizzare i conflitti per educare e lavorare bene insieme” che ha coinvolto i nostri docenti.
Realizzato con il contributo dell’Associazione “Noi del Tosi” e della Fondazione “Giuseppe Merlini”, il corso è stato condotto da Laura Petrini e Laura Beltrami, formatrici del Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti di Piacenza, coordinato da Daniele Novara, Direttore del Centro e titolare della responsabilità scientifica del Corso.
Particolarmente significativo l’oggetto della formazione e i risultati ottenuti, come dichiarato da molti dei docenti intervenuti. Comprendere l’importanza di affrontare il conflitto, facendo in modo che questo diventi un’occasione di confronto, di crescita e di miglioramento personale e di gruppo.
Le sessioni di lavoro hanno permesso ai partecipanti di comprendere come sia possibile affrontare le diversità, personali, cognitive e culturali, arrivando in questo modo a migliorare le relazioni di lavoro ma anche quelle che coinvolgono amici e familiari.
Un sincero ringraziamento va quindi all’Associazione “Noi del Tosi” ed alla Fondazione “Giuseppe Merlini”, da sempre impegnate nel miglioramento dei metodi didattici, che hanno scelto di guardare agli educatori, consapevoli di come proprio loro siano chiamati a sviluppare una nuova capacità di lettura della situazione che li aiuti a gestire gli aspetti emotivi, relazionali ed organizzativi delle discussioni con genitori, allievi e colleghi di lavoro.
Ecco cosa dice a proposito del corso la prof.ssa Antonella Maria Semilia.
“Terminato oggi a scuola il corso sull’uso del conflitto come strumento per educare e lavorare bene insieme organizzato dall’ITE E. TOSI con il contributo della Fondazione Merlini e l’associazione Noi del Tosi.
Cosa porto a casa?
Strumenti, ed una nuova visione del conflitto che scardina il pregiudizio che confliggere sia qualcosa di negativo. Una visione che pone l’attenzione sul conflitto come strumento per fare crescere le relazioni, necessario talvolta per fare manutenzione delle nostre relazioni e per riuscire a lavorare su un terreno comune senza necessariamente essere sempre d’accordo, ma remando in sintonia verso un obiettivo condiviso.
Cosa lascio in sospeso?
La difficoltà che spesso abbiamo nell’abbandonare la nostra zona di comfort che ci fa preferire non confliggere perché non ci troviamo a nostro agio, perché l’idea con cui ci siamo sempre confrontati è quella che le relazioni sono buone se non c’è conflitto. Ma il sospeso in quanto tale non è definitivo quindi, impegnarsi, provare e riprovare, sbagliare e ripartire.
E’ una crescita che non termina mai, ma che ad ogni suo stadio ci permette di fare un gradino in più verso il nostro IO più autentico. Allora avanti tutta: a lavoro!”
Migliorare l’educazione migliora le persone.